
I dati personali e l’intelligenza artificiale per lo sviluppo del Paese
lo scorso 29 aprile, insieme a “Democratize AI”, Community di Talent Garden Cosenza, ho tenuto un webinar volto a sottolineare l’importanza della creazione della cultura del dato personale nel contesto sociale mutato in ragione dell’emergenza epidemiologica. In questo articolo voglio riprendere i temi trattati nel webinar per riassumerli e sottolinearne l’importanza.

- Il contesto sociale – L’on-life
In Italia si sono tenute delle prove generali di un paese digitale. Un Paese storicamente restio alla digitalizzazione e fortemente attaccato all’analogico ha dovuto fare uno sforzo di digitalizzazione per accedere ai servizi essenziali, sospesi a causa del covid.
Abbiamo avuto prova di una nuova dimensione sociale caratterizzata dal continuo scambio tra il reale e la rete, tra i nostri gesti e la raccolta dei dati fatta tramite smartphone e social network. Questa nuova dimensione è stata definita dal filosofo Luciano Floridi ON-LIFE, proprio per la grande commistione tra realtà fenomenica e realtà digitale.
- Perchè i dati sono così importanti nella dimensione on-life
Nel continuo scambio tra realtà fenomenica e realtà digitale vengono generati una miriade di dati digitali che consistono nella rappresentazione dell’individuo in termini informazionali.
I dati così generati dalle nostre costanti interazioni con il digitale devono essere:
- tutelati
- utilizzati correttamente.
- Come posso tutelare i dati personali?
L’individuo genera una mole immensa di dati digitali per fare operazioni quotidiane come acquisti on-line, partecipazione a riunioni, bonifici, iscrizioni a piattaforme che entrano, quindi, nel patrimonio delle imprese e operatori pubblici e privati.
Essendo tale trattamento di dati necessario, ogni individuo deve imparare a tutelare il dato digitale che gli appartiene dimettendo quell’atteggiamento sino ad ora molto diffuso di totale disinteresse per le normativa in materia di privacy, che spesso ha portato tutti noi ad accettare e sottoscrivere le informative che gli venivano sottoposte.
- Come possono essere utilizzati correttamente i dati?
Le norme in materia di privacy, prime di tutte il GDPR, non vietano l’utilizzo del dato ma stabiliscono delle regole per la loro corretta cessione (da parte dell’utente) e i principi per il loro utilizzo da parte del destinatario (operatore pubblico e privato).
Una volta che viene rispettato il GDPR ed i principi europei e costituzionali sulla tutela dell’individuo, di cui il dato è una semplice estrinsecazione, i dati raccolti hanno un ruolo essenziale nell’economia e della società.
Vediamo insieme come:
a) PLATFORM ECONOMY
I dati aiutano a comprendere i nostri comportamenti e necessità e arrivano a guidare le nostre scelte. Per questo motivo, i dati assumono un rilievo essenziale per la Platform economy laddove le piattaforme degli operatori economici costruiscono valore sui dati estratti dagli utenti.
Pensiamo, ad esempio, che la maggior parte delle aziende oggi definiscono il proprio prodotto sulla base delle preferenze espresse negli acquisti dei clienti e lanciano apposite campagne per acquisire i dati sulle necessità degli utenti.

Sebbene questo sia un meccanismo criticato dai più “gelosi” dell’identità digitale e di chi paventa fenomeni di spionaggio, la conformazione del prodotto in base alle preferenze del cliente rappresenta una delle chiavi dei nuovi approcci al business basati sil design thinking ecosystem
La nuova economia sfrutta quindi l’intelligenza artificiale per offrire:
- servizi migliori
- servizi cuciti addosso al bisogno del cliente
b. INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER SCOPI DI INTERESSE GENERALE
L’intelligenza artificiale non sfrutta i dati solo per scopi imprenditoriali ma anche per scopi di interesse generale o per elaborare prodotti che possano migliorare i servizi pubblici. Difatti i paesi che sfruttano l’innovazione tecnologica sono oggi in grado di offrire servizi migliori ai cittadini con un notevole risparmio di risorse ed energie.
Prova tangibile di come l’innovazione tecnologica sia essenziale per scopi di interesse generale è sicuramente il contesto del covid-19.
- Che connessione c’è tra i dati, l’intelligenza artificiale e la gestione della pandemia?
Durante l’emergenza sanitaria, sono stati molteplici gli esempi di come il connubio tra il corretto uso dei dati e la scienza abbiano avuto dei risultati importanti per la gestione ed il contenimento della pandemia.
In Cina l’industria tech del Paese rappresenta un alleato preziosissimo contro il covid ed innumerevoli sono gli esempi a sostegno di questo dato:
- software di rilevamento della temperatura “contactless” implementato nelle stazioni della metropolitana, nelle scuole e nei centri pubblici di Pechino, Shanghai e Shenzhen
- Alibaba, invece, ha sviluppato un nuovo sistema di diagnosi del Covid-19 basato sull’intelligenza artificiale che permette di rilevare – tramite scansioni tomografiche computerizzate (quindi tramite TAC) – nuovi casi di coronavirus con un tasso di accuratezza fino al 96%. Il tutto in 20 secondi.
- Le forze di polizia della città di Chengdu utilizzano caschi intelligenti in grado di misurare la temperatura di chiunque, entro un raggio di 5 metri.
- Un’app chiamata Alipay Health Code (sviluppata sempre dal colosso Alibaba) assegna ad ogni cittadino un colore: verde, giallo o rosso. E questo indica chi può essere ammesso negli spazi pubblici, chi ha problemi di salute e chi deve rimanere a casa, in quarantena.
Anche in Italia, nonostante i ragionevoli limiti di una legislazione basata su principi democratici che pongono dei notevoli restringimenti all’utilizzo dei dati personali se non per finalità specifiche, sono moltissimi gli esempi di corretto uso dei dati a favore dello sviluppo tecnologico e per scopi di medicina predittiva. Vediamone qualcuno.
- Studiosi dell’Università di Bologna e dell’Università di Bari hanno dimostrato come Smog e polveri sottili abbiano accelerato la diffusione di Sars Cov2” Il gruppo di ricercatori coinvolti nella ricerca ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale relativi a tutte le centraline di rilevamento attive sul territorio nazionale, registrando il numero di episodi di superamento dei limiti di legge (50 microg/m3 di concentrazione media giornaliera) nelle province italiane. Parallelamente, sono stati analizzati i casi di contagio da Covid 19 riportati sul sito della Protezione Civile.
- Con un nuovo macchinario automatico, basato sulla visione artificiale, sviluppato dal gruppo di ricerca Vision and Smart sensors Laboratory (VISLab) del dipartimento di Ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena, si potranno rilevare il passaggio delle persone agli ingressi e alle uscite, regolando dinamicamente i flussi nei negozi, nei magazzini e nelle aree affollate e controllando il rispetto delle distanze di sicurezza.
- Pisa, l’Istituto superiore Sant’Anna sviluppa il robot mobile che disinfetta gli ambienti sanitari.
- App Immuni. Su richiesta del Ministero dell’innovazione tecnologica è stata sviluppata una app che prevede il tracciamento dei contatti via bluetooth, consentendo di rilevare la vicinanza di due smartphone entro qualche metro e segnare un diario dei contatti volto ad informare una persona che sia entrata a contatto con un positivo che previamente avrà introdotto nel sistema il codice fornitogli dall’autorità sanitaria).

4. La necessità di un trade-off tra scienza, norme ed etica
L’utilizzo dei dati personali deve essere guidato dai principi generali del diritto, dettati dalla Costituzione e dalle regole dettate dal Regolamento Europeo in materia di protezione dati personali del 2016/679. Alla luce di ciò ogni trattamento deve ispirarsi ai principi di proporzionalità, ragionevolezza, minimizzazione, limitazione, trasparenza. La privacy non è un lusso ma un diritto che tutti dobbiamo imparare a conoscere, apprezzare, utilizzare. Esso non rappresenta un freno per le nuove economie nè per lo sviluppo tecnologico perchè consente tutto ciò che è ragionevole, opportuno e consigliabile.
L’applicazione consapevole delle norme evita lo scivolamento nel modello coreano a quello cinese, con la rinuncia a ogni libertà e la delega cieca all’algoritmo.
é quindi necessario l’impegno di ogni cittadino per un maggiore interesse verso il settore della protezione dati personali come anche l’impegno dei governi nella creazione di norme più chiare e fruibili. Solo questo può consentire un rapporto della società con la tecnologia meno fideistico e più efficace, in modo da porre l’innovazione al servizio dell’uomo.
Per chi fosse interessato alla visione del webinar, ecco il link della registrazione: https://www.facebook.com/demAIcommunity/videos/669647337203234